«Non ci può essere sviluppo senza l’istruzione e la ricerca. Ringrazio tutti per la fiducia, lavoreremo nei prossimi quattro anni in questa direzione e per avere un sindacato più forte e coeso». Sono queste le parole con cui Gianfranco Trotta si congeda dall’assemblea che lo ha appena rieletto come segretario della FLC CGIL Calabria. Il terzo congresso del sindacato dei lavoratori della conoscenza ha visto la partecipazione e il prezioso contributo dei delegati e di Francesco Sinopoli, componente della segreteria nazionale della FLC CGIL.
Nel corso della sua articolata relazione, Trotta evidenzia la preoccupante politica di restrizioni al mondo della scuola, mettendo in risalto quei punti cardine su cui la FLC si è battuta e continuerà a battersi per promuovere un reale processo di cambiamento: dall’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni all’introduzione di un nuovo welfare che garantisca la fruibilità gratuita del percorso di studi; dalla riforma degli organi collegiali per la scuola alle modifiche della composizione dei consigli di amministrazione delle università. E ancora, il recupero dei tagli alla ricerca degli ultimi anni. «Contro la scuola pubblica - dichiara Trotta - c’è stato un vero e proprio accanimento terapeutico. Lo sa bene il personale, lo sanno i laboratori e i centri di ricerca; lo sanno gli studenti che rischiano di perdere la sfida con un mondo del lavoro sempre più flessibile e in continua trasformazione». L’assemblea si riscalda quando Trotta richiama l’inadeguatezza della giunta regionale in tema di istruzione. «Consiglierei all'assessore Caligiuri - dichiara il segretario - di dedicare meno tempo ai comunicati stampa e alle passerelle e di concentrarsi, invece, sui tanti problemi dei settori di cui ha le deleghe, passando dai proclami ai fatti di sostanza che migliorino la qualità della scuola, delle università e degli istituti di ricerca calabresi».
Dopo gli interventi di molti delegati, a prendere la parola è Sinopoli: «Ci troviamo nella drammatica condizione di dover rispettare dei vincoli sulla spesa pubblica che rappresentano un freno per lo sviluppo. I dati sono preoccupanti: centomila immatricolati in meno nelle università negli ultimi dieci anni, un’emigrazione intellettuale che oggi non è più solo una questione meridionale. E nessun dibattito pubblico su queste questioni». Sulle misure che il nuovo governo intende adottare in materia di taglio delle tasse, pur riconoscendone l’utilità, Sinopoli stigmatizza la totale mancanza di investimenti sulla scuola e la ricerca. «Abbiamo oggi la responsabilità - conclude - di creare un pensiero antiegemonico e di intraprendere un percorso di lotta. Da questo congresso bisogna uscire con due obiettivi: ottenere il rinnovo del contratto nazionale, partendo dai salari, e stabilizzare i precari. Non sarà una battaglia facile, ma noi della FLC CGIL ci saremo».