di Stefano Iucci
Cresce la rappresentanza della FLC tra i lavoratori precari, soprattutto nella scuola dove il rapporto tra addetti e iscritti negli ultimi dieci anni, tra i lavoratori a tempo determinato, è triplicato. I dati presentati da Maurizio Lembo
Cresce la rappresentanza della FLC tra i lavoratori precari, soprattutto nella scuola dove il rapporto tra addetti e iscritti negli ultimi dieci anni, tra i lavoratori a tempo determinato, è triplicato. Sono questi alcuni dei dati più interessanti presentati da Maurizio Lembo, segretario organizzativo della FLC CGIL, nel suo intervento in apertura della seconda giornata del congresso del sindacato della conoscenza della Cgil che si sta svolgendo alla Città della Scienza di Bagnoli (Na).
Lembo, senza nascondere i limiti ancora da superare, ha sottolineato i passi in avanti fatti rispetto al precariato. Da questo impegno è nata la proposta di emendamento presentata al documento congressuale "Il lavoro decide il futuro" sull’inclusione sociale e per un reddito minimo e un reddito studentesco che nelle assemblee di base della FLC ha ottenuto il 68,47% dei consensi. Con dei risultati in generale significativi: cresce la rappresentanza nel mondo precario e, nella scuola, "siamo più rappresentativi fra il personale a tempo determinato che fra quello a tempo indeterminato, con un rapporto fra addetti e iscritti triplicato negli ultimi 10 anni. Più in generale, delle quasi 200.000 tessere FLC, quasi un terzo è rappresentato da iscritti con rapporto di lavoro precario".
Anche il tesseramento è andato bene: "In questi quattro anni che ci separano dal precedente congresso - ha detto Lembo - abbiamo superato un traguardo storico delle 200.000 tessere, abbiamo acquisito oltre 10.000 iscritti in più pari ad una crescita del 5,68%. Oltre il 5% in più di deleghe nei comparti scuola e AFAM, un po’ meno nell’università e ricerca ma sempre con un andamento positivo, molte più tessere dirette per lavoratori precari". Forte consenso anche nelle elezioni delle Rsu, dove la FLC ha ottenuto quasi il 38% nella ricerca e il 35 nell’università, oltre il 33% nella scuola e quasi il 30 nell’Afam. Nel calcolo della rappresentatività, mettendo insieme voti e deleghe, siamo primi in tutti i comparti della conoscenza".
Nel tracciare un bilancio degli ultimi quattro anni di attività del sindacato, Lembo ha sottolineato come "abbiamo creato noi tante occasioni di dibattito, favorito noi la discussione, con i lavoratori innanzitutto ma anche con gli interlocutori che hanno accettato il confronto. Spulciando nella nostra memoria collettiva, nella banca dati che tutto conserva, nel diario quotidiano della nostra attività sindacale, il sito della FLC, abbiamo contato negli ultimi 4 anni 62 manifestazioni e presidi nazionali, 43 convegni e assemblee nazionali, 19 campagne nazionali, 22 scioperi nazionali generali e settoriali e tre flash mob".
Il dirigente sindacale ha poi rivendicato il grande investimento in questi anni per la implementazione e la modernizzazione del sistema di informazione e comunicazione della FLC: "Il sito www.flcgil.it nel 2013 ha avuto 3,5 milioni di visitatori unici, già 1,2 milioni nei primi 3 mesi del 2014. Da quando abbiamo lanciato la versione mobile del sito, 4 mesi fa, ci sono stati 315.000 visitatori da tablet e smartphone. Anche per questo congresso c’è una redazione al lavoro sul sito dedicato, sul blog e sui social, dove stiamo pubblicando notizie, sintesi degli interventi e il Tg del congresso".
Infine, come nella relazione introduttiva di Mimmo Pantaleo, anche Lembo si è soffermato sulla necessità di fare passi ancora avanti per rendere il sindacato all'altezza della sfida che la società pone con linguaggi sempre diversi. Fiore all'occhiello di questa spinta verso l'innovazione è il progetto "Adesso e domani": "Abbiamo sperimentato come non ci sia bisogno di rottamare nessuno per andare incontro al rinnovamento. Siamo partiti dall’ascolto, soprattutto di voci precarie, della generazione negata. Abbiamo incontrato tanti giovani compagni che ancora credono nel ruolo di un sindacato confederale e generale come la Cgil". “Il passato ci appartiene, ma noi non apparteniamo al passato: noi siamo del presente. Costruiamo il futuro, ma non siamo del futuro”, ha concluso Lembo citando Gandhi.