Con questi tre giorni di lavori a Napoli, Città della Scienza, terminiamo il percorso congressuale della FLC CGIL. Il nostro congresso nazionale è stato preceduto dai congressi regionali e provinciali e da 2.979 assemblee di base, con la partecipazione di circa 124.000 lavoratori (numerosi non iscritti) di tutti i comparti che rappresentiamo. Alle votazioni hanno partecipato oltre 66.000 persone che hanno dato al documento 1 (Camusso) il 96,30% delle preferenze e al documento 2 (Cremaschi) il 3,70%. Molto alte le percentuali di voti a tutti gli emendamenti sostenuti dalla nostra organizzazione (oltre 40.000 voti).
Oggi sono presenti 528 delegate e delegati in rappresentanza di 196.976 iscritte e iscritti al nostro sindacato alla fine dello scorso anno. Insieme a loro ci sono inoltre circa 200 compagne e compagni che sono stati invitati a partecipare dalle nostre strutture territoriali.
Il programma del congresso prevede, oltre agli interventi programmati e ovviamente agli interventi dei delegati e ai lavori delle commissioni, una tavola rotonda su un tema bello e impegnativo “La conoscenza per nuovo modello di sviluppo”.
Un’organizzazione imponente si è già messa in moto fin dalla scorse settimane e può contare su decine di compagne e compagni del centro nazionale e dei territori. Con la preziosa collaborazione della FLC CGIL di Napoli, costituiscono lo staff del Congresso sia per garantirne il buon andamento, sia la comunicazione interna ed esterna. L’informazione sullo svolgimento del congresso sarà quotidiana con web cronache, TG congresso, video di approfondimento e una diretta sui social media Facebook e Twitter.
11.45
Ci siamo: la grande sala Newton si sta progressivamente riempiendo con i delegati delle varie strutture provinciali e regionali, con gli ospiti e gli invitati. Tante facce conosciute, ma anche tanti giovani alla prima esperienza di partecipazione all'evento più importante per la vita democratica della federazione dei lavoratori della conoscenza della CGIL.
11.50
Si inizia! La sala è gremita. Maurizio Lembo segretario dell'organizzazione chiede a tutti di prendere posto. Parola a Monica Ottaviani, presidente del comitato direttivo nazionale uscente, esprime la sua emozione con due testimonianze. L'ultimo discorso di Di Vittorio nel 1957: l'attività sindacale è piena di sacrifici. Essi sono però fatti per una causa veramente alta: la causa del progresso civile e materiale dei lavoratori. Per questo bisogna bisogna essere uniti.
Malala: nonostante l'attentato subito per mano dei talebani, è diventata il simbolo della lotta contro l'analfabetismo e il diritto all'istruzione delle donne. In tutto mondo deve essere garantita l'istruzione gratuita per tutti. "Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo".
A termine del suo intervento, Monica Ottaviani dichiara aperti i lavori del 3° congresso FLC CGIL e comunica che tutti gli organismi dirigenti sono considerati decaduti.
Si passa alla nomina del tavolo di presidenza: Americo Campanari (presidente), Marisa Cuccì, Anna Della Ragione, Alessandra Faini, Marina Margheron, Giovanna Occhilupo, Alvise Scarpa. L'assemblea è chiamata ad esprimersi e il voto è favorevole all'unanimità.
Prende la parola Americo Campanari in veste di Presidente, e invita tutti i componenti a presentarsi al tavolo: “Benvenuti a questo Congresso di Napoli che si svolge qui alla Città della Scienza, e un ringraziamento alla platea per l'onore accordato".
Il momento è complicato - afferma Campanari - per la crisi perdurante, la più grave della nostra storia. C'è chi ne addebita la corresponsabilità al sindacato, come se fossimo noi il freno all'uscita da questa situazione. Abbiamo già vissuto una stagione di grave crisi più di vent'anni fa e vorrei ricordare che la CGIL, insieme agli altri sindacati, fu protagonista nel superamento di quella fase attraverso politiche propositive (Patto sociale... etc...) che arrivarono fino all'ingresso in Europa.
Certo che ora - prosegue Campanari - gli interlocutori che abbiamo sono di ben altra natura: quella stagione di ripresa è stata affondata dai governi e dai ministri che si sono succeduti negli ultimi tempi e dobbiamo ricordarlo a chi non ha tratto alcun insegnamento dalla storia.
Noi prendiamo atto di questo atteggiamento, ma nessuno si azzardi ad addebitarci alcuna responsabilità: mandiamo messaggi in cui ci dichiariamo disponibili al rinnovamento, ma valuteremo il metodo in cui questo avverrà.
È nostra ferma decisione, conclude, che a nessuno, nemmeno al Presidente del Consiglio, consentiremo di prendere provvedimenti contro le migliaia di uomini e donne che, come sindacato, rappresentiamo.
Presentato da Filippo Sica della FLC CGIL Napoli, si è esibito il Quartetto di Sassofoni del Conservatorio Statale di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli composto da: Alessio Bruzzese Sax soprano, Teresa Perna Sax contralto, Antonio Bologna Sax tenore, Alessio De Spirito Sax baritono. Il quartetto vanta una rinomata esperienza artistico-musicale nell’ambito classico e jazzistico. Articolatosi nel complesso delle più prestigiose kermesse partenopee, sotto l’attenta guida del M° Francesco Salime (un noto esponente della grande scuola classica francese del sassofono), il quartetto è attualmente impegnato in progetti socio-educativi.
Sono stati eseguiti : “Inno Europeo” di L. Van Beethoven; “Chinese Rag” di Jean Matitia; “Inno d'Italia” di Novaro-Mameli; “Bella Ciao” (arr. F. Patalano della classe di “strumentazione per Banda” del Maestro Paolino Addesso) adattamento per quartetto di sassofoni del Maestro Paolino Addesso dedicato al III Congresso nazionale del nostro sindacato.
Durante l'esecuzione del gruppo musicale, scorrono le immagini di tante lotte che hanno visto per protagonisti i lavoratori organizzati dalla CGIL. Grande emozione durante l'esecuzione dell'inno nazionale e di un arrangiamento di "Bella ciao" appositamente preparato per l'occasione: tutti i partecipanti in piedi che cantano!
Al termine Americo Campanari riprende i lavori leggendo il messaggio di saluto e buon lavoro inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il Presidente della Repubblica rivolge un cordiale saluto ai partecipanti al 3 Congresso Nazionale della Federazione Nazionale dei Lavoratori della Conoscenza, che la FLC CGIL ha voluto organizzare in un luogo altamente simbolico per la promozione e la divulgazione del sapere nel nostro Paese - la città della Scienza di Napoli – a poco più di un anno dal violento rogo che ne distrusse vaste aree.
Il capo dello Stato guarda con grande interesse alle proposte avanzate in questa sede dalla rappresentanza sindacale della scuola, dell’università, della ricerca, della formazione professionale e dell’alta formazione artistica e musicale, settori ai quali è indispensabile restituire piena dignità e fornire adeguati strumenti per assolvere ai delicati e fondamentali compiti a cui sono chiamati.
È indubbio che è necessario per migliorare la competitività del nostro Paese adottare politiche pubbliche che promuovano una adeguata formazione e qualificazione delle risorse umane, incrementando la produttività complessiva dell’intero sistema di istruzione.
In questo spirito il Presidente Napolitano invia a Lei, gentile Segretario Generale, alle autorità convenute, ai relatori e a tutti i partecipanti un sentito augurio di buon lavoro, al quale unisco il mio personale.
Donato Marra
Segretario Generale Presidenza Repubblica
Il primo intervento di saluto è di Fiorella Esposito, segretaria generale della FLC CGIL Napoli. Descrive la storia di quella che era/è la Città della scienza: diecimila metri quadrati di esposizione finalizzati allo svolgimento di attività didattiche. Il 4 marzo dello scorso anno la palestra della scienza, il planetario, l'officina dei piccoli, sono stati distrutti da uno spaventoso incendio. È stato un attacco frontale alla città che vuole guardare avanti. La scelta di svolgere il congresso in questo luogo ha, per questo, una forza simbolica enorme. È una risposta a chi vuole distruggere tutto: investire nella conoscenza significa investire nel futuro. Meno conoscenza vuol dire meno lavoro. Occorre pensare globale ed agire locale. Ringrazia i ragazzi e i docenti dell'Ipssar di Bagnoli e il glorioso Conservatorio di Napoli. Augura buon congresso a tutte e a tutti.
Segue l’intervento di Federico Libertino, Segretario generale CGIL Napoli che esordisce dando il benvenuto a Napoli e ringraziando tutta la FLC per la scelta di celebrare il 3° congresso nazionale a Città della Scienza.
L'atto di un anno fa, in questo luogo, è stato “criminale”; un gesto che oltre ai danni arrecati ha colpito profondamente la nostre coscienze, ma che ha visto Napoli reagire.
Un particolare “grazie”, ha aggiunto Libertino, alle lavoratrici e ai lavoratori della struttura di Città della Scienza che hanno affrontato i tanti problemi contrattuali e salariali legati alle conseguenze del rogo e alla ricostruzione in atto, suscitando l’approvazione della platea.
Chiediamo e pretendiamo verità su quella terribile notte del 4 marzo 2013 e quali interessi ci sono dietro a quell'azione devastante.
Libertino ha poi affermato che il lavoro va individuato come emergenza primaria del nostro territorio e che la conoscenza è lo strumento più efficace per uscire dalla crisi, ma è anche strumento per combattere mafia e camorra.
La Camera del lavoro è sempre in lotta contro mafia e camorra e contro i loro interessi economici e produttivi; il loro patrimonio deve essere restituito alla comunità. Scuola, università e ricerca devono svolgere un ruolo fondamentale in questa lotta e in questa opposizione; ne è un esempio la mobilitazione avvenuta recentemente a Casal di Principe, dove docenti, studenti, lavoratori della scuola, hanno manifestato il loro impegno in modo che poteva essere impensabile venti anni fa, affermando così che la lotta alla mafia è uno “stile di vita”.
A questo proposito ha voluto ricordare i tanti compagni che hanno lottato, anche a costi estremi, per lottare contro le mafie e di cui portiamo il testimone del loro sacrificio, Placido Rizzotto su tutti.
Ancora una volta il suo intervento è stato interrotto da scroscianti applausi.
Liberino ha concluso il suo intervento ricordando che la scuola è la radice della democrazia e della legalità nella costruzione del futuro. Occorre fare nuovi e forti investimenti e combattere la dispersione scolastica, soprattutto qui al sud; non ci può essere sviluppo senza cultura e conoscenza, non si può creare lavoro.
12,45
Interviene Luigi Amodio, Direttore Generale di Città della Scienza, che nel porgere il caloroso saluto a nome di tutti i lavoratori, ricorda che la creazione della "Città della scienza" è stato il tentativo di mettere in pratica un'idea nuova di uno sviluppo di territori tanto difficili, basato su un forte investimento nei settori della formazione e della conoscenza. Tuttavia segnala che intorno alla struttura della Città della Scienza c'è il deserto. E questo rappresenta un grave problema.
Enrico Panini, assessore al lavoro del Comune di Napoli, ha portato il saluto del sindaco De Magistris, della Giunta e del Consiglio Comunale. Un saluto che è diretto a tutta la platea e al sindacato che sono sostenitori del valore della conoscenza, ma che è anche un saluto “militante”.
Avete scelto un “luogo magico”, dice Panini, dove ricerca e conoscenza si uniscono in un legame indissolubile, carne nella carne della città di Napoli, un luogo che ha avvicinato per tanti anni i giovani alla ricerca scientifica. Il fuoco è, nella storia, strumento di progresso, ma è stato usato, un anno fa, come nemico della conoscenza e del sapere. Quel gesto criminale è da leggersi nella sua doppia gravità: il secondo aspetto è contro le bambine e i bambini che qui venivano a conoscere e ad apprendere. Un saluto alle lavoratrici e ai lavoratori di Città della Scienza, verso i quali siamo solidali nella lotta per l'affermazione dei loro diritti.
Noi a Napoli, prosegue, abbiamo “affermato” e non “difeso” la scuola pubblica. Le battaglie, in cui le migliori competenze della FLC hanno avuto un ruolo fondamentale, hanno preso semplicemente a riferimento la Costituzione Italiana: andare oltre i limiti imposti dall'economia per difendere sogni dei bambini e delle bambine della comunità territoriale, è un obbligo per l'ente locale.
È sui luoghi che rappresentiamo, conclude Panini, che si forgiano i progetti delle persone che vi abitano: per noi che rappresentiamo il territorio la richiesta è quella di essere coerenti rispetto ai contenuti. In questa certezza sta la nostra democrazia. Come nella Resistenza e nella ricostruzione. Come Bruno Trentin che ha saputo scrivere la storia del più grande sindacato d'Italia.
Manuela Mendoza, Portogallo, nel porgere il saluto a nome dei sindacati stranieri presenti al congresso, ricorda come ormai i problemi dell'educazione debbano essere affrontati sempre più a livello sovranazionale.
È il momento della relazione introduttiva di Domenico Pantaleo, segretario generale della nostra organizzazione, che rivolge un particolare saluto ai lavoratori e alle lavoratrici di Città della Scienza in lotta non solo per difendere il proprio lavoro, ma un bene comune, un patrimonio di sapere e conoscenza a disposizione di tutti.
Con un’analisi a 360° della crisi, Pantaleo ha dato il via al congresso. Un’analisi che parla delle persone e della loro condizione, si sofferma sui dati economici - impoverimento della popolazione, anche di chi lavora, disoccupazione, soprattutto quella giovanile che sfiora il 40%, concentrazione della ricchezza in poche mani -, ma anche sulle conseguenze sul piano etico e sociale del peggioramento delle condizioni materiali. Vengono meno, dice, valori di solidarietà e di rispetto e di questa regressione fa parte anche il femminicidio, figlio della sopraffazione e della violenza che non riconosce l’altro e la sua libertà. E ricorda anche l’altro effetto collaterale che è l’aumento dell’illegalità e il rafforzamento della criminalità organizzata e, anche questo causa ed effetto della crisi, il suo peso sulla politica e sulle istituzioni. Per questo Pantaleo chiede alla politica segnali forti, a partire proprio dal Sud.
Entrando nel merito delle questioni sindacali e del lavoro, il segretario critica le politiche neoliberiste, alle quali sembra ispirarsi anche il governo Renzi, che dividono i lavoratori tra “garantiti” e “non garantiti” ed estendono a dismisura, soprattutto nei settori della conoscenza, il precariato. “Allentare le regole del lavoro, ridimensionando la contrattazione sindacale, non crea occupazione, semmai diffonde precariato”.
Pantaleo non si nasconde che di fronte all’attacco pesante, nell’ultimo decennio, al diritto del lavoro, alle relazioni sindacali e al sistema contrattuale, il sindacato non è sempre stato in grado di rappresentare chi veniva escluso e spesso si è chiuso in difesa. Tuttavia la Cgil e la FLC hanno reagito, organizzato scioperi e proteste. Qualcuno ha ritenuto che fossero insufficienti o che siano stati inefficaci, ma “bisognerebbe anche chiedersi quale sarebbe stato il destino delle conquiste sociali e dei nostri comparti senza quelle lotte”.
Particolarmente duro è stato il segretario con il Governo che disprezza il confronto con le parti sociali. “Nessuna nostalgia della concertazione – ha detto – che ha portato a una progressiva istituzionalizzazione del sindacato, senza peraltro incidere realmente sui processi decisionali […] Senza consenso e senza dialogo sociale non si governano processi complessi e non si ricompone la frammentazione d’interessi”. E respingendo l’attacco alla Cgil: “Noi rappresentiamo milioni di lavoratori e pensionati e siamo orgogliosi della nostra funzione e della nostra memoria”.
Molto spazio ha avuto, nella relazione, la parte propositiva, seguente a un’analisi approfondita della situazione nei comparti della conoscenza. L’istruzione, la ricerca, il sapere sono stati considerati costi e non beni comuni su cui investire né settori strategici su cui costruire un nuovo sviluppo. I nostri sistemi hanno perso qualità e competitività e questo ha inciso anche sul personale, che ha visto sminuire la sua funzione, tagliare i suoi stipendi, aumentare i carichi di lavoro e diminuire i posti in organico insieme a un aumento esponenziale di contratti precari. La qualità dei sistemi ha risentito dei tagli economici e di riorganizzazioni all’insegna della burocratizzazione e gerarchizzazione di processi, procedure, relazioni. Governance, sistemi di valutazione, finalità delle istituzioni della conoscenza, reclutamento e carriere sono tutti aspetti richiamati nella relazione. Pantaleo ha poi rivendicato con decisione il rinnovo dei contratti. “La FLC da mesi sta lavorando sulle piattaforme dei diversi comparti e ha già compiuto delle scelte di fondo qualificanti: parità di diritti e di salario tra precari e lavoratori a tempo determinato, aumenti salariali che garantiscano il potere d’acquisto, valorizzazione professionale, estensione della contrattazione decentrata, costruzione di un rapporto credibile tra obiettivi di miglioramento qualitativo, organizzazione del lavoro e riconoscimento salariale”. Dal Documento economico-finanziario presentato dal Governo risultano per i nostri comparti interventi inaccettabili su valutazione, incentivi alle università, revisione del contratto degli insegnanti e reclutamento di dirigenti e docenti. “Si conferma l'intenzione del Governo di negare il contratto e di imporre con la legge un nuovo sistema di valorizzazione individuale degli insegnanti”.
Rinnovi dei contratti e democrazia nei luoghi di lavoro sono due temi centrali della relazione. “Non ci può essere riconquista del contratto nazionale senza un’azione dal basso e non ci può essere estensione della contrattazione decentrata senza rafforzare i poteri delle RSU”. Pantaleo non ha dubbi che tutte le decisioni “saranno sottoposte alla consultazione e al voto vincolante dei lavoratori” e auspica si possa giungere a un accordo unitario. Citando l’Intesa sulla rappresentanza che ha creato polemiche all’interno della Cgil, il segretario l’ha definita un passo avanti, soprattutto laddove sottopone i contratti all’approvazione dei lavoratori. E tuttavia ha detto che la democrazia interna della Cgil va rafforzata. “Le logiche di autoconservazione dei gruppi dirigenti non devono mai prevalere sulla necessità di un confronto libero e franco con le lavoratrici e i lavoratori. Occorre fare tutti gli sforzi possibili affinché nelle fasi finali del congresso della Cgil non si amplino lacerazioni difficilmente componibili e questo implica il rispetto e la piena cittadinanza di tutte le opinioni”.
In conclusione Pantaleo ha detto che il sindacato deve essere in grado di rappresentare tutte le forme di lavoro e di non-lavoro, anche quelle non rintracciabili nei luoghi tradizionali. Il lavoro cognitivo spesso non si svolge in un luogo fisico. Sulla scorta anche delle esperienze positive della FLC negli ultimi anni, il segretario ha immaginato un sindacato più insediato sul territorio, più vicino alla vita delle persone. E infine ha invitato a rinnovare i gruppi dirigenti, aprendoli all’ingresso anche di giovani e donne, facendo prevalere sempre le competenze e le idee e non “la fedeltà ai capi”.
14.30
Dopo la relazione introduttiva del segretario generale e prima della sospensione dei lavori, interviene Fernando Ferroni, presidente dell'INFN, che ricorda come aumentare le spese per la scienza sia una esigenze fondamentale per lo sviluppo del Paese. Le motivazioni dei ministri di turno per cui tale scelta non sarebbe compresa dal "popolo" appare semplicemente risibile. Occorre superare il turnover solo sul 20% dei posti anche perché non si realizza alcun risparmio per le Stato. Ricorda come i lavoratori del' università e della ricerca sono tutti sulla stessa barca e che grazie al lavoro impediscono all'imbarcazione di affondare.