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Congresso regionale FLC CGIL Calabria: web-cronaca della giornata

Il resoconto dettagliato dei lavori che si sono svolti a Rende in provincia di Cosenza il 13 marzo 2014.

24/03/2014
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ORE 10.40 - Partono ufficialmente i lavori del terzo congresso della FLC CGIL Calabria. Nella sala convegni dell’hotel San Francesco di Rende, il segretario generale FLC CGIL Calabria, Gianfranco Trotta, dà il benvenuto ai numerosissimi compagni e delegati giunti da ogni provincia della regione.

ORE 10.45 – Vengono votati all’unanimità i membri del tavolo della presidenza: Francesco Sinopoli, segretario nazionale FLC; Gianfranco Trotta, e le delegate Cristina Gangemi, Francesca Pacenza. Nominato presidente dell’assemblea congressuale Mimmo Denaro, segretario provinciale della FLC CGIL di Crotone.

ORE 10.50 - Dopo i saluti di rito, il presidente dell’assemblea, Mimmo Denaro, dà la parola al segretario generale uscente, Gianfranco Trotta, che inizia la sua relazione congressuale.

ORE 10.55 – Il segretario afferma: «In questi anni qualcuno ha pensato di accettare la crisi, aspettando tempi migliori determinati da cause esterne. “Governare” la crisi quindi attraverso una politica di tagli, senza una prospettiva concreta se non quella di un rapido impoverimento complessivo, aggravato da un peggioramento dei servizi cui si sottraggono risorse umane. Insomma una “non proposta” che aiuta un ritorno al passato, a un modello classista ed esclusivo della società, dove il 10% della popolazione detiene il 50 % della ricchezza e chi non ha quasi diventa per quel 10% un problema, quasi un elemento di disturbo anche visivo». Parte l’applauso accorato dell’assemblea.

ORE 11.00 – Trotta elenca i punti centrali necessari al cambiamento: innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni; innalzamento del numero dei laureati e potenziamento dell'alta formazione artistica e musicale; rafforzamento degli asili nido pubblici; recupero della dispersione scolastica; introduzione di un nuovo welfare attraverso interventi che garantiscano la fruibilità gratuita del percorso di studi; aumento dei finanziamenti ordinari delle università; riforma degli Organi Collegiali per la scuola e modifiche della composizione dei Consigli di Amministrazione delle università; blocco della nascita sconsiderata dei corsi di laurea negli atenei; recupero dei tagli alla ricerca degli ultimi anni; passaggio a nuovi sistemi di valutazione che tengano conto di una pluralità di indicatori: contesto territoriale, risorse a disposizione, processi attuati e risultati ottenuti. «La valutazione – afferma Trotta - non può essere demandata ai test Invalsi che per quanto ci riguarda possono essere somministrati a campione e devono assolutamente sparire dagli esami finali».

ORE 11.10 – La riforma della secondaria superiore? Fondata esclusivamente su tagli di ore, indirizzi, risorse umane e finanziarie. «Di fronte alla domanda di riforma necessaria della scuola secondaria – afferma Trotta – si è risposto con la separazione netta degli ordini di scuola: da una parte il sistema dei licei, la vera scuola, dall'altra il sistema dell'istruzione tecnica e professionale, la scuola di secondo ordine, neanche professionalizzante dati i tagli della parte laboratoriale. Una scuola – è l’allarme – che rischia di perdere la sfida con un mondo del lavoro sempre più flessibile e in continua trasformazione»

ORE 11.15 – Contro la scuola pubblica c’è stato un vero e proprio accanimento terapeutico, fa notare il segretario. «Lo sa bene il personale Ata – evidenzia – che di fronte all’intensificazione del lavoro non solo non trova adeguamenti salariali ma nemmeno parole di valorizzazione dell’impegno e di incoraggiamento in un gioco invece di sottrazione di ruolo e dignità».

ORE 11.20 – L’assemblea si riscalda quando Gianfranco Trotta richiama l’inadeguatezza della Giunta Regionale guidata da Scopelliti rispetto a scuola, università e ricerca. «Consiglierei all'assessore Caligiuri - dichiara il segretario - di dedicare meno tempo ai comunicati stampa e alle passerelle e di concentrarsi, invece, sui tanti problemi dei settori di cui ha le deleghe, passando dai proclami ai fatti di sostanza che migliorino la qualità della scuola, delle università e degli istituti di ricerca calabresi».

ORE 11.25 – L’auspicio del segretario Trotta: «Occorre un piano serio, concreto, che parli all'istruzione, alla ricerca per i prossimi dieci anni e che veda il protagonismo di chi ci lavora, di chi ci studia che non tenga conto esclusivamente di concetti ragionieristici; non stiamo parlando di prodotti, parliamo di coscienze, futuro, ambizioni, diritti, Idee che non possono essere mercificati e che possono diventare senza ombra di dubbio un'opportunità seria per creare sviluppo».

ORE 11.28 – Trotta richiama i recenti fatti di cronaca - l'omicidio del piccolo Cocò a Cassano, l'uccisione della giovane Fabiana a Corigliano, il caso Fallara a Reggio Calabria, la continua emergenza dei rifiuti, i continui scandali nell'amministrazione della cosa pubblica, la continua commistione di interessi politici mafiosi - come sintomo di un deficit culturale presente nella nostra regione. «Esiste – afferma - un bisogno primario di lavoro e di legalità, che interroga fortemente i nostri settori sull'importanza del ruolo sociale che si svolge».

ORE 11.30 – «Il sindacato non è solo congressi, vertenze o richieste di risoluzione dei problemi personali. Serve la partecipazione costante di tutti» è l’invito del segretario Trotta.

ORE 11.35 – Il segretario conclude la sua relazione tra gli applausi dell’assemblea. Invitata a parlare Giuseppina Carbone, segretaria della Cisl Scuola, la quale, affermando la vicinanza alle battaglie degli altri sindacati, afferma: «Continueremo a essere uniti per migliorare le condizioni dei nostri colleghi».

ORE 11.40 – Si mettono ai voti i tempi degli interventi dei delegati. Si opta all’unanimità per cinque minuti a intervento.

ORE 11.45 - Momento particolarmente sentito per tutti i partecipanti all’assemblea. Patrizia Forciniti, della Biblioteca delle Donne di Soverato, legge due monologhi tratti dallo spettacolo di Serena Dandini, “Ferite a morte”, contro la violenza sulle donne.

ORE 11.50 - Nominate all’unanimità le tre commissioni congressuali: politica, elettorale e verifica poteri.

ORE 11.55 – Iniziano gli interventi. La prima a prendere la parola è Teresa Procopio – segretaria della FLC CGIL di Vibo Valentia che si concentra sulla necessità di una nuova politica e auspica una parità vera tra donne e uomini.

ORE 12.00 – Pasquale Gentile focalizza il suo intervento sulla richiesta di una maggiore attenzione alle piccole realtà di provincia e rivendica maggiore dignità per gli insegnati, «spesso trattati – afferma – come uno zerbino».

ORE 12.05 – Prende la parola Patrizia Greco, la quale fa notare come il sindacato rappresenti una sicurezza individuale per tutti gli iscritti, per cui è necessario l’ascolto e la comunicazione al fine di rafforzare i rapporti con essi.

ORE 12.10 – Segue l’intervento di Francesca Marino (la quale sottolinea l’impegno della FLC e della CGIL tutta per il riconoscimento di quei valori che devono stare alla base di una società civile), e quello di Francesco Gaudio. «C’è bisogno di quella radicalità di valori che ha sempre caratterizzato la nostra azione sindacale - afferma Gaudio - I provvedimenti sbagliati presi negli ultimi anno sono il frutto di un’impronta culturale deviata che deve essere combattuta».

ORE 12.15 – Prende la parola la giovane delegata Francesca Pacenza, al suo primo intervento durante un congresso. «La nostra è una lotta da portare avanti non con la violenza ma con la potente forza dell’aggregazione sindacale – afferma - Una lotta che deve portare allo svecchiamento del sistema scolastico, che garantisca la meritata pensione a chi lavora da una vita e che apra le porte ai nuovi, che purtroppo – fa notare – non sempre sono giovani, visti gli anni e anni di precariato che si è costretti a fare».

ORE 12.20 – Parla Maria Antonietta Fortino. «Ora c’è un momento di pessimismo - dichiara - perché non vedo, dall’altra parte, un interlocutore politico affidabile. C’è comunque l’ottimismo della volontà che mi spinge a dire: “ce la possiamo fare”. Auspico – conclude – delle microiniziative del sindacato sul territorio che abbiano lo scopo di arginare la deriva culturale in corso».

ORE 12.25 – Prende la parola Pino Siclari, il quale pone l’attenzione sulla prossima Festa del Primo Maggio. «Da Festa del lavoro – è la preoccupazione - rischia come sempre di trasformarsi in una festa dell’evasione fiscale. Gli imprenditori otterranno grossi vantaggi fiscali in cambio di una mangiata di euro ai lavoratori».

ORE 12.30 – Chiamato a relazionare il segretario della FLC CGIL di Cosenza, Pino Assalone. Mettendo in evidenza le contraddizioni presenti nelle dichiarazioni sulla scuola del presidente del Consiglio Renzi e del ministro Giannini, Assalone elenca alcuni degli interventi da mettere in atto per un reale rilancio della scuola: il rinnovo dei contatti nazionali, l’abolizione della legge 150 e della riforma Gelmini, la riduzione degli alunni per ogni singola classe.

ORE 12.40 – Interviene Arnaldo Maruca, che mette in evidenza come sia necessario prendere coscienza dei diritti dei lavoratori per poterli ottenere e come lo sciopero resti uno strumento fondamentale di lotta. « Quando ci siamo opposti sulle attività aggiuntive – evidenzia - la scuola ha rischiato la paralisi. Il Governo deve capire che se non si trovano le risorse si rischia un collasso».

ORE 12.45 – Andrea Checchetti sostiene nel suo intervento: «Le crisi si risolvono con le rivoluzioni, non con delle pezze temporanee. Se il sindacato vuole avere futuro, se la scuola vuole avere futuro – prosegue – deve uscire dalle aule e interessarsi dei problemi esterni».

ORE 12.50 – Parla Rita Militi, che sottolinea come in una regione come la nostra, martoriata dall’illegalità, la scuola è l’unica istituzione che continua a “resistere”, garanzia di legalità e della presenza dello Stato.

ORE 13.00 – Interviene Giuliana Caruso che elogia il modo di fare sindacato del segretario Gianfranco Trotta, «basato – afferma – sul coinvolgimento diretto dei lavoratori e di tutti i territori regionali».

ORE 13.05 – La commissione verifica poteri ha terminato il suo lavoro. Il delegato Marco Piro legge ai presenti il verbale con il quale la commissione ha riconosciuto che i 94 delegati partecipanti al congresso sono tutti regolarmente iscritti alla FLC CGIL. Il congresso può essere dunque ritenuto valido.

ORE 13.10 – Marilena Borrelli, nel suo intervento, fa un appello diretto al Presidente del Consiglio, auspicando delle risposte precise alle necessità urgenti dei cittadini e del mondo della scuola e dell’istruzione.

ORE 13.15 – Un invito alla coesione del sindacato è quello che fa Giancarlo Viola. «Basta con le separazioni in casa nostra – è l’appello - La CGIL è e deve essere una e anche le contrapposizioni devono essere portate avanti all’insegna della dialogo, del dibattito e della costruzione. Pertanto – conclude – auspico che vengano creati dei gruppi di lavoro che facciano proprio questo, senza litigi e divisioni».

ORE 13.20 – Francesco Borgese, invece, si rivolge all’assemblea esortando all’azione. «Basta stare sulla difensiva – dice - perché si è capito che è un sistema che non paga. Bisogna passare al contrattacco, a un’azione sindacale dirompente che detti la tabella di marcia del cambiamento».

ORE 13.25 – Terminati gli interventi dei delegati prende la parola il segretario nazionale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli. «Vivo fuori ma sono calabrese come voi – esordisce il segretario – e, come scrisse Alvaro, pur fuggendo portiamo dentro di noi le cose belle e brutte della nostra terra». Nel corso del suo lungo intervento Sinopoli mette in evidenza come il congresso non sia solo un momento celebrativo, come sostiene qualcuno, ma un momenti importante di bilanci in cui si gettano le basi per il lavoro dei quattro anni successivi. «Lavoro - evidenzia – che non può non tenere conto della particolare congiuntura economica dei tempi in cui viviamo, tempi duri come nemmeno quelli del dopoguerra erano stati. Oggi – prosegue - ci troviamo nella drammatica condizione di dover rispettare dei vincoli sulla spesa pubblica che rappresentano un freno per lo sviluppo». Sinopoli mette in risalto l’azione del sindacato in tale situazione, evidenziando come la FLC CGIL ci sia sempre stata per cercare di migliorare le condizioni dell’istruzione e dei suoi lavoratori. «Tuttavia – riconosce il segretario - i dati sono preoccupanti: 100.000 immatricolati in meno nelle università negli ultimi 10 anni, un’emigrazione intellettuale che oggi non è più solo una questione meridionale come in passato. E nessun dibattito pubblico su queste questioni». Sulle misure che il nuovo Governo intende adottare in materia di taglio delle tasse, pur riconoscendone l’utilità, Sinopoli stigmatizza la totale mancanza di investimenti sulla scuola e la ricerca. «Abbiamo oggi la responsabilità – afferma - di creare un pensiero antiegemonico e di intraprendere un percorso di lotta. Da questo congresso – conclude - bisogna uscire con due obiettivi: ottenere il rinnovo del contratto nazionale, partendo dai salari, e la stabilizzare i precari. Non sarà una battaglia facile, ma noi ci saremo».

ORE 13.55 – Francesco Sinopoli termina il suo intervento tra gli applausi di tutti i partecipanti al congresso.

ORE 14 – Inizia la pausa pranzo. Si riunisce la Commissione elettorale.

ORE 15.40 – Riprendono i lavori del congresso con le lezioni dei delegati alle varie istanze congressuali superiori e del direttivo regionale.

ORE 16. 25 – Il segretario nazionale Francesco Sinopoli propone al nuovo direttivo, su indicazione della segreteria nazionale, la riconferma di Gianfranco Trotta come segretario regionale della FLC CGIL. Partono le operazioni di voto (anch’esso a scrutinio segreto) con la chiama dei 41 membri del nuovo direttivo regionale.

ORE 16.40 – Concluse le operazioni di voto. Il presidente dell’assemblea congressuale Mimmo Denaro, ne legge l’esito. Gianfranco Trotta viene rieletto segretario regionale della FLC CGIL Calabria. «Ringrazio tutti per la fiducia dimostratami – dice il segretario rieletto – Lavoreremo in questi quattro anni per il rinnovo della nostra organizzazione al fine di lasciare un sindacato coeso e forte».

ORE 16. 45 – Si chiude il terzo congresso regionale della FLC. I delegati abbandonano la sala.

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